Lo Smiling Center sembrava un sogno utopico e irrealizzabile di un piccolo gruppo di ragazzi e ragazze, più o meno giovani, ma certamente talentuosi e ambiziosi con la voglia di alzarsi le maniche per dimostrare che è possibile cambiare il mondo un Sorriso alla volta.
“Immaginati una struttura in mattoni, alta due piani, e sul tetto un campo da basket, e poi… vediamo… ah si, i bagni! Ci dovranno essere bagni per ogni piano, e dei bagni adattati per i ragazzi disabili. Per forza. Poi affianco ai bagni una palestra, che serva per fare riabilitazione e fisioterapia! Si! E nella palestra degli specchi, tantissimi specchi, così la usiamo anche come aula di musica, danza, yoga… fantastico! Poi cosa manca? Ah si, l’informatica! Tanti computer, uno per ogni banco, e una presa di corrente per ogni computer, così i ragazzi potranno usarli tutti insieme, e magari un proiettore, così l’insegnante può proiettare il suo computer sulla lavagna!
Poi poi poi… l’Arte! Ci servono degli armadi pieni di colori, fogli, carta, colla, forbici, due lavagne enormi su cui disegnare, delle piccole macchine fotografiche per fare un laboratorio di fotografia e tanti strumenti diversi, chitarre, ukuleli, percussioni…”
Così nasceva un sogno, in mezzo allo Slum, in mezzo a una delle più grandi discarica dell’Africa. Un sogno che con l’impegno di tutti oggi è fatto di mattoni, esiste. Esistono i computer, le forbici, gli strumenti, gli specchi, sul tetto c’è un canestro.
Esiste.
Esiste e permette ai bambini di sperimentare, di scoprire talenti che sarebbero altrimenti soffocati da strati di spazzatura, e dalla pressione di doversela cavare con niente. Lo scopo dello Smiling Center è proprio quello di dare la possibilità ai ragazzi di sognare in modo concreto, di toccare con mano quello che può davvero essere il loro futuro, di scoprire che sono dei pessimi cantanti, ma degli ottimi informatici, che non sanno disegnare, ma hanno un orecchio per la musica incredibile. Lo Smiling Center nasce come un sogno nostro, ma anche di tutti voi perchè “You May say we are dreamers, but we are not the only one.”
Volete conoscere tutta la sua storia?
Mettetevi comodi, perché ci sono più colpi di scena che in un romanzo:
Nel 2020, nel bel mezzo della pandemia da Coronavirus, Una mano per un Sorriso – For Children ha acquistato un terreno di fronte alla Smiling school di Lucky Summer, terreno sul quale sorgeva un edificio diroccato, palesemente da ristrutturare. L’idea era: “L’edificio c’è, lo mettiamo a posto, e in qualche mese abbiamo un nuovo luogo in mattoni da usare come centro polifunzionale per i nostri ragazzi, forte, compriamolo!”
E già qui si potrebbero scrivere fiumi di parole su cosa sia successo in quei mesi, su cosa ci abbia convinto a lottare, a non arrenderci e a sfidare l’enorme crisi mondiale giunta? A rilanciare a gran voce i nostri ideali e le nostre idee per combattere uno scenario di desolazione e isolamente che pian piano si stava palesando nel mondo. Ma siccome questo è l’inzio di un report e non di un libro, andiamo un pò più fluidi, magari questa storia la scriveremo proprio in un prossimo libro.
E così nel febbraio del 2021, dopo mesi di scartoffie e mediazioni legali, abbiamo concretizzato l’acquisto del terreno, ma le sorprese sono iniziate dal primo giorno al nostro arrivo a Nairobi: c’erano i maiali. Nel marzo 2021 abbiamo scoperto che dentro al caseggiato diroccato, senza pavimenti e con il tetto a metà, c’erano i maiali. In quel momento abbiamo capito che nello Slum, se qualcosa non viene utilizzato e chiuso da un cancello solido, può diventare di tutti.
“Però i maiali no dai!” era la frase che ci ripetevamo tutte le sere, a cena, ridendo.
Al nostro arrivo si sono succeduti diversi sopralluoghi, lo stabile non era certamente in ottimo stato, però i muri ci c’erano, sembrava stare in piedi, con qualche lavoro magari (e togliendo i maiali) nelle nostre menti sarebbe diventato perfetto, e da lì abbiamo iniziato a disegnare pian piano il progetto nelle nostre menti.